Author name: Gabriele De Fazio

Nomine nelle partecipate ed esodo RAI: un’analisi a mente fredda

Il tema delle nomine nelle partecipate viene affrontato raramente. Nell’opinione pubblica, è quasi un argomento di secondo ordine, considerata come una cosa troppo tecnica o non abbastanza “popolare”. Al contrario, conoscere le personalità poste dal Governo alla guida delle partecipate aiuta a capire quale sia la direzione che l’esecutivo vuole prendere nei vari settori. Indipendentemente da ciò, sarebbe opportuno sottolineare come, al di là del coloro del Governo, la strada migliore da intraprendere sarebbe quella delle privatizzazioni, graduali ma decise, e l’esempio della RAI potrebbe essere indicativo.

Caro affitti: la crisi della politica e il successo dell’impresa

Riprendiamo oggi il tema del caro affitti: un argomento che è rimasto in voga presso l’opinione pubblica per circa una settimana e che è stato derubricato subito dopo che ogni parte politica ha espresso un’opinione, cercato un capro espiatorio e ignorato ogni possibile soluzione concreta. Tra i vari slogan usati (da bonus a mancette, passando per espropriazioni e segregazionismo regionale), uno solo è stato messo da parte: l’idea di formare dei campus universitari al di fuori dei centri abitati. L’intuizione, partorita per un progetto sicuramente a lungo termine, è scarsamente applicata nell’Europa continentale, ma vede una grande proliferazione nel mondo anglofono. Ma senza andare oltreoceano, in Italia ritroviamo l’esempio dell’H-farm. Il suo fondatore, Riccardo Donadon, ci spiega cos’è in un’intervista condotta da Simone Loddoni per libeRI!

L’importanza del dialogo per l’area liberaldemocratica

Ultimamente, si sta assistendo ad un rapido collasso della capacità di confronto all’interno dell’area liberaldemocratica. In seguito alla rottura del Terzo Polo, ogni partito sta cercando di differenziarsi; una reazione più che spontanea. Ciò che spaventa, è come l’elettorato abbia messo da parte la bandiera dell’unità di area in men che non si dica, forse anche più in fretta delle stesse dirigenze dei partiti. Comprensibile, in parte. Ma ciò che non possiamo accettare è il basso livello di dialogo ormai raggiunto. Se vogliamo essere davvero l’alternativa valida che diciamo di essere, non possiamo prescindere dal dialogo, soprattutto in questo momento.

Micro-imprese: un caso tutto italiano

Le micro-imprese compongono la quasi totalità del tessuto aziendale italiano, rappresentandone ben il 96%. Questa è una caratteristica, certamente non benefica, del nostro Paese: nessun altro Paese europeo ne ha così tante. Nonostante questo, complessivamente contribuiscono solo al 23% del fatturato totale, meno di un quarto totale. In questo articolo, vediamo in maniera approfondita le cause e gli effetti di questo caso tutto italiano.