Ad Azione, +Europa, Italia Viva, PLI, PRI, ALI e a tutte le forze liberali, riformiste, popolari e civiche italiane, sia di centrodestra sia di centrosinistra.
Siamo un gruppo di semplici elettori, iscritti e simpatizzanti di partiti liberali e democratici. Scriviamo questo appello per chiedervi un semplice ma decisivo passo: unitevi!Crediamo che le forze liberali e democratiche, le forze civiche, le forze del lavoro debbano riunirsi in un unico e nuovo soggetto politico che possa rappresentare gli ideali liberali, popolari, europeisti e riformisti ampiamente presenti nel nostro Paese e da tempo in attesa di una proposta politica autorevole in grado di rappresentarli adeguatamente, alternativa a populisti e sovranisti. Crediamo che sia giunto il momento di mettere da parte i personalismi, le vicende passate, le strategie e il tatticismo. Riteniamo che occorra un nuovo e unitario soggetto politico, capace di rappresentare i valori in cui crediamo, quelli della difesa della democrazia liberale in un mondo globalizzato, della crescita, delle libertà economiche e individuali, della solidarietà, dell’europeismo, del civismo, dell’ambientalismo non ideologico e dell’uguaglianza delle opportunità.Crediamo nella democrazia liberale, pur consapevoli dei limiti, degli errori e delle contraddizioni che sono derivati da una globalizzazione governata poco o male. Tuttavia, la difendiamo e la vogliamo preservare poiché è lo strumento che meglio ha consentito di creare benessere in Occidente e quella grande ascensione sociale che si è bloccata da ormai troppi anni.Crediamo nella libertà economica, nel riformismo e nella crescita, unico modo per consentire alle nuove generazioni di realizzare i propri desideri, perché è la sola modalità per far uscire dalla povertà le persone più in difficoltà, perché è l’unico meccanismo per alleviare quelle differenze sociali che si sono allargate e stratificate nel corso degli ultimi 30 anni. È fondamentale per perseguire la crescita la riduzione della pressione fiscale, delle regolamentazioni e del rapporto tra debito pubblico e PIL, trattandosi di tasse future a carico delle nuove generazioni, dando comunque al Paese l’occasione di tornare a crescere tramite un serio programma di investimenti pubblici e privati, che possano rilanciare la domanda e favorire una necessaria transizione ecologica.La crescita, tuttavia, non può essere slegata dal welfare, che non significa assistenzialismo, bensì la creazione di una rete e di strumenti che possano proteggere il lavoratore, il cittadino, la persona nel momento effettivo di difficoltà. Pensiamo che crescita e welfare debbano andare di pari passo: crediamo che nessuno debba essere lasciato indietro, ma che tutti debbano avere la possibilità di andare avanti, sulla base dei propri meriti.Crediamo nell’europeismo, perché l’Europa è la nostra casa e il nostro orizzonte. Però crediamo che l’Europa debba andare verso una maggiore integrazione politica e fiscale: ciò al fine di salvaguardare l’effettiva concorrenza tra imprese di vari stati, salvaguardare i diritti dei lavoratori ed evitare che gli stati si facciano, come ora, una guerra fiscale e normativa sulle spalle dei cittadini e delle imprese. È necessario superare il meccanismo del veto dei singoli Paesi e allargare l’Europa a Paesi amici come l’Albania, sanzionando tramite le procedure previste dai Trattati quei Paesi che mettono in pericolo i diritti civili e democratici, fondamento del progetto di integrazione europea. Crediamo che sia necessaria una politica estera comune a livello europeo per difendere i nostri valori comuni e la costituzione di un esercito europeo per difendere i confini.Crediamo nel civismo, nel pragmatismo degli amministratori locali nell’affrontare le problematiche quotidiane delle nostre comunità, nella sensibilità e nell’impegno della società civile per il bene comune, nel volontariato e nella partecipazione attiva dei cittadini alla cura e allo sviluppo delle nostre comunità. Crediamo che si possa e debba adottare una prospettiva che sia più attenta ai bisogni dei territori e delle comunità locali ma, ad un tempo, anche sensibile alle problematiche globali.Crediamo nell’ambientalismo non ideologico. Riteniamo che la protezione dell’ambiente e le sfide poste dal cambiamento climatico siano centrali per ogni essere umano. Tuttavia, sosteniamo che l’ambientalismo non debba diventare una scusa per bloccare quelle infrastrutture che rappresentano uno dei principali fattori di crescita e che costituiscono maggior svantaggio competitivo nel Mezzogiorno d’Italia, a cui bisogna dare una risposta fondamentale e seria. Crediamo, inoltre, nell’uguaglianza delle opportunità: ognuno nella vita deve poter avere le stesse opportunità di realizzazione, a prescindere dal ceto sociale di provenienza, dall’estrazione economica e culturale, dall’orientamento sessuale, dalla fede e dalla provenienza geografica. Crediamo nella laicità dello Stato, caposaldo della nostra democrazia e dunque crediamo in uno Stato capace di tutelare tutte le confessioni e garantire la libertà individuale in tutte le sue sfaccettature. Crediamo, allo stesso tempo, nella meritocrazia e nelle competenze, perché è fondamentale non lasciare nessuno indietro, dare a tutti le stesse opportunità, ma è altrettanto necessario superare quella logica secondo cui le competenze e il merito siano concetti elitari e superflui. Riteniamo che le competenze possedute e la dimostrata capacità di amministrare debbano essere anche il criterio chiave per una pubblica amministrazione e una politica che sia in grado di servire i cittadini con efficienza ed efficacia. Sosteniamo inoltre che i percorsi di formazione politica e amministrativa debbano tornare centrali nei partiti e debbano essere alla base della costituzione di una nuova e competente classe dirigente.Infine, la sfida più importante: crediamo nel Sud e crediamo che l’unico modo per portare davvero il nostro Paese a un livello superiore sia farlo crescere e porre fine alle diseguaglianze e alle migrazioni verso il Nord. Turismo, industria, innovazione, istruzione, infrastrutture e lotta alle mafie devono essere il volano per la crescita del Sud.Sosteniamo che, per tutti questi motivi e per i valori che ci uniscono, si possa e si debba avviare un processo di “fusione a caldo”. È necessario coinvolgere gli iscritti ai partiti, la base, gli intellettuali, gli economisti di area, i movimenti civici, le associazioni, il mondo del lavoro e dell’impresa, i gruppi parlamentari e i leader che si riconoscano nei valori liberaldemocratici e riformisti. È necessario cogliere la grande opportunità storica che, come liberaldemocratici e riformisti, abbiamo in questo momento, in cui il nostro Paese è guidato da una personalità come Mario Draghi, che riflette in pieno tutti i nostri valori comuni.Siamo certi che ci siano tantissime persone pronte a dare una mano e ad impegnarsi per un progetto liberaldemocratico unitario. Sono necessarie quattro qualità in questo momento: coraggio, lungimiranza, pragmatismo e generosità. Qualità che nel popolo liberaldemocratico già esistono e che auspichiamo di ritrovare nei leader, attuali e futuri. Siamo sicuri che i valori che ci uniscono siano di gran lunga più importanti e decisivi delle differenze che attualmente ci separano.
Con l’auspicio che possiate leggere e riflettere su questo nostro appello, vi auguriamo buon lavoro.